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CHANGE2: la 2AM del Caramuel dice “no” alla discriminazione.

Foto CHANGE2: la 2AM del Caramuel dice “no” alla discriminazione.

CHANGE 2

Durante gli incontri laboratoriali del progetto si è parlato spesso degli stereotipi (non solo di genere) di cui la nostra società è profusa. Questi stereotipi, se non riconosciuti, possono portare a situazioni di discriminazione, argomento che è stato scelto dalla classe per il suo articolo. “La discriminazione è un atto infame – inizia Federico Moroni - perché tutti, indipendentemente dal colore della pelle o dal sesso, devono essere liberi di portare a compimento i propri sogni”. Giuseppe Oliva invece riflette sull’aspetto negativo dei pregiudizi spesso sbagliati che “portano all’isolamento di uno o più soggetti”. Dello stesso parere è anche Giuseppe Antonio Perrone che aggiunge: “si potrebbero accettare tutte le cose positive che potrebbero portare queste persone, avere più punti di vista su diversi argomenti. Discriminare una persona è sbagliato soprattutto perché si possono causare danni sia fisici che psicologici mentre si potrebbe convivere ampliando i propri punti di vista”. La riflessione di Simone Mancini getta invece un occhio all’attualità. “la discriminazione – afferma – è qualcosa di orrendo che purtroppo esiste ancora oggi. Molte persone in Italia pensano che chiudere le frontiere e lasciare, uomini, donne e bambini innocenti in mare sia la soluzione ma non si rendono conto che queste persone scappano non perché vogliono ma costrette da guerre e persecuzioni”. Mentre Tommaso Tagliarini sottolinea come “possa avvenire in diversi modi e ambiti, nella società e in rete” Fehd Mejri la condanna come “comportamento scorretto” da evitare. Lorenzo Cislaghi punta sul fatto che la discriminazione nasca spesso dalla non conoscenza e dalla paura che creano pregiudizi “in base al sesso, idee e aspetto fisico. In realtà molte persone potrebbero essere il contrario rispetto a quello che si può pensare”. Matteo Facchi la definisce una “mancanza di rispetto” e per Gabriele Schenone “equivale a privare una persona dei diritti fondamentali”. Anche per Davide Annibale la discriminazione rimane un problema purtroppo attuale. “Non è giusto - afferma – che un ragazzo venga giudicato diverso e venga discriminato solo perché la pensa in maniera differente dagli altri o perché di un’altra nazionalità. Ognuno ha il diritto di essere, fare o pensare ciò che vuole senza essere discriminato”. Daniele Benzoni punta sulle discriminazioni razziali che come conseguenza hanno “la perdita degli amici, non avere più fiducia in se stesso e sentirsi male con se e gli altri”. “Una persona viene discriminata – aggiunge Stefano Puma – anche quando viene esclusa in una classe dove si forma un gruppo, non per il suo carattere ma per altri motivi quali la sua religione o il colore della sua pelle”. Pietro Consiglio denuncia: “non bisogna rendere diverso qualcosa che non lo è. La discriminazione è sbagliata perché ognuno deve essere libero di fare ciò che vuole indipendentemente da sesso e razza”. Una realtà attuale vista negativamente anche da Sterea Vasile che dice lapidario: “normalmente le persone mettono in evidenza solo l’aspetto negativo delle persone sia dal punto di vista fisico che caratteriale”. Nicolò Marivo riflette sulla discriminazione delle donne che “dovrebbero essere equiparate agli uomini senza alcun tipo di distinzione soprattutto nel mondo del lavoro”. Infine Freeman Wadja ci lascia un grosso interrogativo: “perché la gente fa così? Perché si deve fare una classificazione in base al colore della pelle, se sei alto o basso, se hai i piedi piccoli o grossi? Onestamente penso che le persone non capiscano il senso delle loro azioni e sono convinto che sia solo ignoranza”.

07/05/2019

La Redazione

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