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Giornale on line registrato al Tribunale di Pavia n. 2/2016

CHANGE 2 - LA 2AC DEL CASTOLDI PROMUOVE IL PROGETTO CHANGE2

Foto CHANGE 2 - LA 2AC DEL CASTOLDI  PROMUOVE IL PROGETTO CHANGE2

CHANGE 2

Dopo i laboratori di comunicazione e sui media i ragazzi hanno voluto soffermarsi a dare il proprio giudizio sul progetto in generale e sulla percezione che loro hanno avuto dei temi trattati. Il progetto è stato promosso quasi a pieni voti anche se c’è stata qualche piccola critica da parte di chi magari avrebbe voluto approfondire maggiormente alcune tematiche. Uno di questi è stato Andrea Fiorillo che ha esordito dicendo che “il progetto è stato interessante ma secondo il mio parere dovrebbe parlare anche delle problematiche maschili”. A proseguire su questo filone critico è anche Stella Battanello che commenta: “trovo che fare progetti del genere non aiuti a cambiare il problema di fondo perché si è troppo incentrati sul genere femminile senza parlare dell’abuso che viene fatto anche sul genere maschile. L’intento è nobile però semplicemente penso rafforzi l’idea che i maschi sono mostri e le femmine non fanno niente di sbagliato, idea molto comune tra gli adolescenti di oggi. Avete parlato del femminicidio però vi siete fermate a parlare delle cause? Ovviamente l’omicidio non è giustificabile ma senza parlare delle cause nulla cambia”. A parte queste due voci dal coro, che comunque non hanno criticato in toto il progetto ma solo alcuni suoi aspetti, gli altri compagni di classe hanno avuto dei motivi per cui hanno ritenuto Change2 un progetto valido. Come ad esempio Gabriele Simone che sostiene: “ho avuto molti spunti di riflessione sui diritti e doveri di un uomo e di una donna” e Marika Romanyuk che afferma: “ho potuto riflettere molto sul tema della violenza contro le donne. Siamo nel 2019 e molti uomini vedono ancora la donna come un pezzo di carne da poter vendere. La donna non viene mai apprezzata per quello che è realmente” Alessia Ferlisi ha un’opinione davvero alta del progetto e afferma: “ho potuto riflettere di più sul tema della violenza di genere. Ho visto nelle slide quanta ignoranza c’è nel mondo di oggi. Questo progetto non è importante, ma di più perché nella nostra società bisogna comprendere che la violenza e il bullismo devono finire. È giusto che i messaggi vengano trasmessi a noi che siamo il futuro ma se continuiamo così non ci sarà futuro” mentre Irsi Xhanja commenta “ci è servito a farci riflettere e ad osservare le cose in modo diverso, a vedere al di là delle immagini o dei titoli di giornale che servono solo a guadagnare di più. Ho molto pensato anche a ciò che una ragazza può fare o essere: si realizza che oggi ci sono ancora tante differenze quando queste potrebbero essere annullate”. Un progetto che ha lasciato anche qualche persona spiazzata o con qualche dubbio, forse perché non si erano mai scontrate in maniera così diretta con il problema della violenza, come ad esempio Alessia Rakipiche che dice “dopo tutto ciò che ho visto e sentito sono spiazzata. Oggi succede di tutto e di più”. La incalza Jennifer Molina: “quello che abbiamo visto nella pubblicità è molto simile a ciò che la donna è obbligata ad essere in certe situazioni per essere accettata” mentre Noura Borji afferma: “dopo quello che ho visto e sentito mi sono venuti molti dubbi perché non ha senso e non è per nulla corretto”. Infine ha lasciato un ottimo segno anche la comunicazione assertiva. Gioele Solazzo, infatti afferma: “ho potuto riflettere sulla comunicazione assertiva e su come io comunico con gli altri” e Youssef Ben Auicha conclude sostenendo che “la comunicazione assertiva può essere più o meno utile a seconda di come viene utilizzata”.

10/05/2019

La Redazione

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